La capitale dublinese riserva non poche sorprese agli appassionati di uno dei libri più famosi del ‘900 o ai neofiti che vogliano scoprirlo
02 02 2022 è la data del centenario dell’Ulysses di James Joyce, scrittore irlandese tra i più importanti del ‘900, che iniziò a scrivere il suo capolavoro a Trieste, città che amò moltissimo e in cui visse quasi ininterrottamente tra il 1904 al 1915. È un testo, quindi, molto “italiano”, nell’ispirazione e nei tempi di stesura, e si potrebbe azzardare, senza correre il rischio di esagerare, a immaginarlo anche come un ponte ideale tra la città giuliana e la capitale irlandese, sua protagonista indiscussa, insieme ai coniugi Bloom e a personaggi chiave come Stephen Dedalus.
Forse, anche per questo, non è un caso che l’Italia sia il Paese con il più alto numero di traduzioni del romanzo. E a proposito di cose non casuali, tornando al centenario, vista la rotondità della sua data, che coincide anche con il 140° anniversario della nascita di Joyce, è difficile resistere alla tentazione di pensare che l’autore non l’abbia scelta di proposito quando con la visionaria editrice Sylvia Beach programmò l’uscita della prima edizione ufficiale del libro.
16 06 2022: Bloomsday di festa
Altra data da tener presente soprattutto quest’anno sarà il 16 giugno, giornata chiamata Bloomsday proprio in omaggio all’impostazione dell’Ulysses che si svolge nell’arco di un unico giorno, il 16 giugno 1904. È tradizione in tutto il mondo festeggiarlo vestendosi in stile edoardiano o facendo qualche piccolo rito Joyciano, legato al cibo o a un acquisto.
E visitare Dublino il prossimo Bloomsday (16 giugno), in occasione del centenario, sarà ancora più bello, ammirando la particolarità delle mise dei fans dello scrittore e godendosi il fitto calendario di appuntamenti che gioiosamente avranno luogo in tutta la città.
Una passeggiata tra Dublino e dintorni: un modo divertente per avvicinare l’Ulysses
Un modo immersivo per avvicinarsi al romanzo potrebbe essere quello di ripercorrere proprio i luoghi in cui è ambientato, rilevanti, appunto, a detta dello stesso autore, come i personaggi: Joyce definì, infatti, “accurato” il ritratto che fece di Dublino nei 18 capitoli dell’Ulysses.
Come ogni area urbana, in 100 anni, la capitale irlandese è molto cambiata, ma, fortunatamente, molti luoghi sono ancora lì dove erano tra le pagine del libro, così come al loro posto ce ne sono altri legati allo scrittore. Chi ha amato il testo o chi non ha avuto l’occasione di leggerlo, ripercorrendoli, farà tre viaggi in uno: il primo nel tempo, il secondo nella bellissima città di Dublino e dintorni e il terzo attraverso il potere straordinario della letteratura.
Non serve procedere in modo lineare. Questo, dall’Ulysses lo si è imparato bene!
MoLI
Visto, però, che un punto di partenza lo si deve mettere, luogo ideale è il museo MoLi (Museum of Literature Ireland), aperto recentemente e dedicato alla letteratura irlandese (che, Joyce a parte, di nomi da novanta ne ha parecchi, compresi 4 Nobel). Il motivo principale di questo inizio è semplice: custodisce la copia numero 1 del romanzo e vederla dal vivo, con la raffinatissima e austera copertina dai toni cerulei, è un’emozione. Altre ragioni e non da poco, sono la bellezza di questo spazio fortemente contemporaneo, interattivo e giocoso quanto basta, che ha visionariamente allungato la vita a un edificio storico in pieno centro tra i più rilevanti di Dublino, nonché sede originaria della University College of Dublin: tra i suoi illustri allievi figura anche Joyce e nel delizioso giardino segreto sul retro è ancora presente il frassino presso il quale l’autore si fece fotografare in occasione della laurea insieme ad altri studenti. Oltre all’Ulysses, di Joyce, custodisce quaderni e lettere. Plus, la web radio che trasmette h24. Davvero notevole!
National Library
Procedendo seguendo un ordine arbitrario come quello della prossimità tra i luoghi (che non è quello dei capitoli del libro), un altro indirizzo da toccare è la National Library, con la sua bellissima sala a cupola dedicata alla lettura rimasta uguale rispetto a quella del libro e in cui Dedalus disquisisce di letteratura. Menzionata inoltre ne “Un ritratto dell’artista da giovane”, era un luogo di ritrovo, studio e confronto tra l’autore e i suoi amici. Contiene moltissimo manoscritti e appunti di Joyce e di molti altri autori irlandesi (ColmToibin, Roddy Doyle, Edna O’Brian, Seamus Heaney, W.B. Yeats, etc.), consultabili anche in formato digitale.
Molesworth Street & Dawson Street
Poco lontano, sempre in pieno centro, di cui è bello esplorare anche solo randomicamente le vie con i loro negozi e botteghe, pub, le case in stile georgiano e le porte colorate, si trova l’incrocio tra Molesworth Street e Dawson Street. Leopold Bloom in questo punto incontra un cieco e lo aiuta ad attraversare la strada, descrivendone gesti e atteggiamenti in maniera poetica. L’incontro tra i due è ricordato da una placca commemorativa sui cui sono incisi alcuni passaggi del libro. Curiosità: in prossimità dell’incrocio è situata St. Ann’s Church (inizio costruzione 1720), famosa per le sue vetrate (si dice che ne contenga più di ogni altra chiesa dublinese), e, visto che la letteratura, tra ricordi, ricorrenze e luoghi degni di nota pervade tutte le strade di Dublino, vale la pena sottolineare che in questa chiesta si sposò Bram Stoker (nel 2022 sarà anche il 125° anniversario del suo Dracula) e nella stessa parrocchia, nell’ex St. Mark’s Church, venne battezzato un altro dublinese celeberrimo come Oscar Wilde. L’archivio di St. Ann’s Church ne custodisce i documenti.